Perdono di Assisi
«Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!»
Le fonti narrano che una notte dell'anno 1216, san Francesco è immerso nella preghiera presso la Porziuncola, quando improvvisamente dilaga nella chiesina una vivissima luce ed egli vede sopra l'altare il Cristo e la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli.
Essi gli chiedono allora che cosa desideri per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco è immediata: "Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe"..
L'edificazione della Porziuncola, all'epoca chiamata con il nome latino Portiuncola con riferimento al piccolo pezzo di terreno dove era situata nel monte Subasio, viene fatta risalire al IV secolo, e sarebbe opera di eremiti provenienti dalla Palestina. Nel 516 ne avrebbe preso possesso san Benedetto stesso, per i suoi monaci. La Porziuncola fu la terza chiesa riparata da san Francesco dopo la sua vocazione: mentre egli pregava di fronte al Crocifisso di San Damiano, sentì una voce che diceva: "Va' e ripara la mia chiesa". L'edificio dipendeva all'epoca dal monastero di San Benedetto al Subasio.
La Porziuncola divenne per Francesco un luogo particolare, dove sostava spesso in preghiera; qui capì che doveva vivere "secondo il Santo Vangelo". Proprio dalla Porziuncola Francesco inviò i primi frati ad annunciare la pace.
Nel 1205 scelse questo luogo, allora tra le selve, come dimora e vi fondò l'Ordine francescano. Il 2 agosto 1216, alla presenza di sette vescovi umbri (Guido di Assisi, Giovanni di Perugia, Egidio di Foligno, Benedetto di Spoleto, Villano di Gubbio, Rinaldo di Nocera e Bonifacio di Todi), il piccolo edificio fu consacrato e vi fu proclamato il cosiddetto Perdono d'Assisi.
Lo stesso argomento in dettaglio: Perdono d'Assisi. La Vita seconda di fra Tommaso da Celano riferisce quanto segue:
«Il luogo, a detta degli antichi abitanti, era chiamato, con altro nome, Santa Maria degli Angeli. Il Padre diceva di sapere per divina rivelazione che la beata Vergine, fra tutte le chiese innalzate a suo onore, amava quella con particolare predilezione; e perciò il Santo la preferiva a tutte le altre. Un santo frate, prima della sua conversione, aveva avuto, a proposito di Santa Maria degli Angeli una visione degna di essere riferita.» (Fra Tomaso da Celano, Vita secunda Francisci, cap. XII-XIII)
Nel luogo sembra che preesistesse una chiesa consacrata a Maria, collegata alla memoria locale di antiche apparizioni, attestate anche negli scritti dei frati francescani.
Qui si tenne anche il "Capitolo delle stuoie".
«Il fedele servo di Cristo Francesco tenne una volta un Capitolo Generale a Santa Maria degli Angeli, al quale Capitolo si radunò oltre a cinquemila frati; e san Domenico, capo e fondamento dell'Ordine de' Frati Predicatori, il quale allora andava di Borgogna a Roma. (…) Erano in quel campo tetti di graticci e di stuoie, distinti per torme, secondo frati di diverse Province; e però si chiamava quel Capitolo il capitolo de' graticci ovvero di stuoie. I letti loro si era la piana terra, e chi aveva un poco di paglia; i capezzali erano o pietre o legno".» (Fioretti di San Francesco, cap. XVIII)
Vicino alla Porziuncola, nel luogo dove ora si trova la cappella del Transito, san Francesco morì la sera del 3 ottobre 1226.
La Porziuncola fu anche il luogo dove santa Chiara, fuggita dalla sua famiglia, venne accolta e abbracciò sorella povertà in occasione della sua conversione. Due sono le date che ricordano questo avvenimento. La prima, il 28 marzo 1211, Domenica delle Palme, data in cui, secondo le fonti storiche, santa Chiara fuggì di notte dalla casa paterna e giunse presso san Francesco, alla Porziuncola, ora Santa Maria degli Angeli, all'alba del 29 marzo 1211, data in cui ebbe anche la tonsura e indossò per la prima volta l'abito monastico. La seconda, altrettanto accreditata, riconduce la fuga di santa Chiara al 18 marzo 1212, un anno dopo, data che cade sempre tra la Domenica delle Palme e l'alba del lunedì seguente, 19 marzo.
La chiesa è costruita con pietra cavata dal monte Subasio.
IL PERDONO DELLA PORZIUNCOLA
Quello che ha reso nota in tutto il mondo la Porziuncola è soprattutto il singolarissimo privilegio dell'Indulgenza, che va sotto il nome di "Perdono d'Assisi" o – appunto –Indulgenza della Porziuncola, e che da otto secoli converge verso di essa milioni di pellegrini desiderosi di varcare la "porta della vita eterna" per ritrovare pace e perdono.
La festa del Perdono inizia la mattina del 1 agosto e si conclude alla sera del 2 agosto, giorni nei quali l'Indulgenza della Porziuncola, qui concessa per tutti i giorni dell'anno, si estende alle chiese parrocchiali e francescane di tutto il mondo.
L'aspetto religioso più importante del "Perdono d'Assisi" – e di ogni Indulgenza – è la grande utilità spirituale per i fedeli, stimolati, per goderne i benefici, alla confessione e alla comunione eucaristica. Confessione, preceduta e accompagnata dalla contrizione per i peccati compiuti e dall'impegno a emendarsi dal proprio male per vivere sempre più la propria vita secondo il Vangelo, così come hanno fatto tutti i santi ed in particolare Francesco e Chiara, a partire proprio dalla Porziuncola.
L'evento del Perdono della Porziuncola resta una manifestazione della misericordia infinita di Dio e un segno della passione apostolica di Francesco d'Assisi.